Tra spunti dal passato e idee per il futuro, siamo chiamati ad oraganizzarci oggi.

I cittadini debbono non solo chiedere, ma anche dare qualcosa, disinteressatamente, per il bene della loro comunità. Viviamo in una grande e bella città, ne siamo tutti orgogliosi ma nel concreto dei nostri comportamenti spesso dimostriamo di rispettarla poco e di maltrattarla troppo.

Occorrono nuovi strumenti di cittadinanza attiva:

– Organismi istituzionali di collegamento con l’Amministrazione Comunale, dove i cittadini abbiano la possibilità di partecipare e contare nelle scelte, come lo furono a loro tempo le Circoscrizioni ed i Consigli di Zona (quelli di Leccia e Scopaia erano molto attivi).

– Così come hanno un ruolo importante i Centri Sociali gestiti dai nostri anziani e la rete di Ludoteche per i più piccoli, a Livorno in generale ed alla Leccia in particolare

Per quanto ci riguarda, sentiamo l’esigenza di una nuova Associazione culturale che possa dialogare con le fasce adolescenziali e giovanili per educarle ed indirizzarle al senso civico, alla legalità, al rispetto ed all’amore “fattivo” per il bene comune, la pulizia, la bellezza, la valorizzazione continua dei nostri quartieri, del nostro non trascurabile patrimonio culturale, storico e di bellezze naturali.

 

Leggiamo in questi giorni su internet che a Livorno vi è stata una assemblea di un gruppo di associazioni di cittadinanza attiva le quali hanno costituito un coordinamento chiamato “Quartieri uniti ed ecosolidali”.

 

Quindi ben vengano momenti di partecipazione attiva dei livornesi. I colori politici delle Amministrazioni potranno cambiare ma l’amore dei livornesi per la loro città e la collaborazione anche fra orientamenti politici diversi non dovrà mai venire meno e dovrà sempre essere incoraggiata nell’esclusivo interesse del bene comune.

 

Questo scritto è di una persona, ma i protagonisti di questa storia sono tanti: Giuseppe Deidda, Mariangela Camastra, Maria Neve Polito, Eugenio Doretti, Claudio Ricciardi, Umberto Longobardi, Michelangelo Marchesi, Stefania Repetti, Angela Barraco, Ottavio Vincenti, Cavasin, Franca, Franco Mannucci, Eustachio Fontana, Fortunato Ingannamorte, Emilio Rossini, Dimitri Drago (che ideò il bozzetto per la grafica della tessera associativa), Giannetti, Canzio Nevini, Giacomo Di Paco, Enio Carlotti, Graziella (per il Tombolo) e ci scusiamo per quelli, sicuramente tanti, che non ci siamo ricordati.

 

Adesso, annualmente, nel nostro quartiere, ha luogo la “Festa dell’olio e dell’ulivo” che ci richiama alle vocazioni agricole del nostro territorio. Detta pregevole manifestazione vede l’impegno attivo di Roberto Pagni e della sua famiglia, della Confederazione Italiana Agricoltori e dell’associazione Donne in Campo. Forse, proprio da qui si potrebbe ripartire.

 

Disponibilità economiche permettendo, le aree verdi e di svago dovrebbero essere rigenerate e si dovrebbe riprogettare la grande piazza che doveva sorgere nel prato fra via di Collinaia e via Pier della Francesca, il tutto con la partecipazione attiva dei cittadini, in fase di progettazione e di mantenimento e cura di quanto eventualmente realizzato.

 

Questo scritto risale a circa un anno fa. Ma il 9 febbraio di quest anno 2018, è avvenuto il miracolo grazie a numerose persone dei quartieri Leccia e Scopaia, alla associazione Viviverde SanJacopo e analoga del quartiere Fabbricotti, grazie alla ospitalità della Misercordia di Montenero sezione Leccia Scopaia Collinaia che ha messo a disposizione i propri locali di Via di Collinaia n. 8 per un primo incontro fra i cittadini, la cittadinanza attiva ha fatto il suo primo passo per una ripartenza.

 

A questo primo incontro hanno partecipato anche alcuni giovani motivati e preparati che hanno dato nome al loro gruppo “DIVERTIMPARANDO” i quali tutti i pomeriggi, presso la sede della Misericordia, sono a disposizione dei giovani e degli abitanti dei nostri quartieri per informarli delle loro iniziative.

 

A questo punto non ci rimane che incontrarci di nuovo per il secondo appuntamento. Buona “cittadinanza attiva” a tutti.

DI
GIUSEPPE DEIDDA

 

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